Il pranzo di Sarah: così è nato il sogno di SantoPalato

È una storia di passione, autentica e genuina, per la cucina e per i “suoi” territori quella che Sarah Cicolini racconta in “SantoPalato”, libro che ripercorre gli anni di studi, di ricerca della felicità, e del raggiungimento della stessa di una delle chef più apprezzate di questa generazione gastronomica. Una storia che rende un merito a Cicolini, come scrive il collega del Gusto, Francesco Seminara, curando la prefazione: “Qual è stato quindi quello di Sarah relativamente al quinto quarto? L’averlo reso “pop”, ma non nel senso di popolare, quello lo era già e lo sarà per sempre, ma moderno, giovane e, se preferiamo, di tendenza. La strada per lo sdoganamento è ancora lunga, ma fino a quando ci saranno testimonial di questo lignaggio, ci sarà speranza. In un mondo che vira sempre più verso il vegetale, altro tassello del puzzle di Sarah Cicolini, ricordiamoci che il sacrificio dell’animale è sacro e va onorato”.

Sarah Cicolini (dal profilo instagram della chef)

Sarah Cicolini (dal profilo instagram della chef) 

E se la canzone dei Franz Ferdinand – “Love Illumination” – è la colonna sonora della vita di Sarah Cicolini, abruzzese trapiantata a Roma, la cucina di una casa di campagna, disabitata e di proprietà dei nonni, ne è il Luogo, con la L volutamente maiuscola. Perché è lì che la studentessa del liceo Classico diventa chef, si fonde con la cucina, con i piatti, con una vecchia stufa in ghisa, per preparare un menu ai compagni di classe in un momento di festa, la fine della scuola, il “no” alla tradizionale e confusionaria cena in qualche pizzeria, la voglia di mettersi alla prova. “Fu una giornata in cui, per la prima volta – ma questo lo capii solo successivamente – scoprii cosa significhi dialogare attraverso il cibo. È un dialogo molto diretto, poco concettuale. Un assioma. Una verità incontrovertibile. Il cibo per me era (e oggi lo è ancora di più) un’espressione in libertà del mio modo di essere e del mio sentire più intimo. Il mio cibo, i miei piatti. Quelle cose lì sono io”, scrive Cicolini nel libro pubblicato da Giunti (pagine 192, euro 19, in libreria dallo scorso 17 ottobre 2024).

La copertina del libro edito da Giunti

La copertina del libro edito da Giunti 

E poi? E poi c’è il test di Medicina per iniziare l’università, i volti dei compagni di scuola che si dissolvono nella memoria, un blog tutto da cucinare, perché il web cambia la vita di tante persone, la volontà di questa ragazza nata a Guardiagrele, in provincia di Chieti, di conquistare la Capitale non in un ambulatorio, ma sfidandola sulla carne, sul quinto quarto, le frattaglie insomma. Oggi, e da ormai sette anni, nella sua trattoria contemporanea SantoPalato a Roma brillano piatti come la carbonara o la polpetta di coda alla vaccinara, reinventati utilizzando ottime materie prime e innovative tecniche di cottura, accompagnate da vini naturali d’Italia e d’Europa. Senza mai dimenticare l’Abruzzo: “In questo interscambio regionale di uomini e saperi la cucina ha una contaminazione naturale e l’amatriciana è decisamente un piatto di confine. La prima assaggiata la ricordo come fosse oggi – scrive ancora Seminara nella prefazione – La deliziosa salsa di pomodoro, di una diligente acidità citrica, accoglieva l’untuosità beata di un guanciale cotto alla perfezione che trasudava di umori, il tutto sovrastato da un pecorino detonante pronto a regalare un sorriso al palato, santo in questo caso, al primo boccone. Fu l’amatriciana più buona della mia vita e lo è tuttora. Prima della pasta arrivarono a stupirmi la trippa alla romana, gustosa e gentile, e poi la frittata con le regaje di pollo a suffragio di una cucina, quella di Sarah, totalmente circolare e antispreco”.

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di  Giulia Mancini

05 Ottobre 2024


Nel libro, racconti personali e ricette si intrecciano, raccontando una storia di cucina. Le illustrazioni di Marco De Prisco sono azzeccate e restituiscono il senso di una donna che ha saputo cogliere il passato (vedi tradizioni gastronomiche), proiettandolo in un futuro in cui sostenibilità e benessere non sono solo parole dette per riempirsi la bocca e mettere in pace la coscienza. Ci sono preparazioni e ingredienti, funghi e melanzane, carne e verdure e la Santa Carbonara: quasi un inno d’amore.

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