Bruxelles – Italia ‘regina’ della pasta. Comunque la si voglia preparare e gustare, quali che siano le preferenze, tra lunga o corta, a tenere banco, o meglio, tavola, c’è comunque il ‘Belpaese’. Nel 2023 all’interno dell’Unione europea sono state prodotte 6,2 milioni di tonnellate di pasta, per un valore complessivo di 8,9 miliardi di euro. Il dato tricolore di tutto questo è da record: dei 6,2 milioni di tonnellate prodotte, 4,2 milioni di tonnellate sono uscite da pastifici italiani, con l’Italia, da sola, a fatturare 6,2 miliardi di euro sui 8,9 miliardi del giro d’affari complessivo dell’Ue.

A certificare una volta di più il primato tutto italiano è Eurostat, nei dati diffusi oggi (25 ottobre). L’Italia, da sola, vale più dei due terzi del mercato unico della pasta, con il 68 per cento della produzione totale dell’Ue in termini di volume e il 70 per cento in termini di valore.

Il Paese contribuisce a far crescere il comparto, visto che tra il 2022 e il 2023 si è registrato un aumento di 1,1 miliardi di euro in termini di valore. La pastasciutta dunque fa gola, e il piacere per il palato traina domanda e giro d’affari.

Il predominio del ‘made in Italy’ in questo comparto specifico è mostrato dai numeri dei principali rilavi. Se l’Italia ha prodotto 6,2 milioni di tonnellate, il secondo produttore, la Spagna, ha confezionato quasi mezzo milione di tonnellate (8 per cento del totale) tra spaghetti, fusilli, orecchiette e affini, mentre il terzo produttore per volumi, la Francia , oltre 260mila tonnellate (pari al 4 per cento del totale dell’Ue).

Italia ‘regina’ anche per l’export del prodotto simbolo del Paese, con due milioni di tonnellate vendute oltre confine, pari a tre quarti (76 per cento) di tutte le esportazioni dell’Unione europea. Anche in questo frangente non c’è praticamente partita: la Spagna, secondo Paese Ue esportatore di pasta, ha piazzato sugli scaffali di altri Paesi circa 130mila tonnellate di prodotto, ovvero il 5 per cento del totale dell’export europeo.