Milano, 27 ottobre 2024 – Se serviva uno spot per il calcio italiano, è arrivato. Inter-Juve ha fatto divertire, forse imprecare a vicenda i rispettivi tifosi, ma ha fatto anche esaltare il calcio italico che ha potuto godere di uno spettacolo senza eguali. Nerazzurri e bianconeri si sono rimontati vicendevolmente almeno tre volte, vantaggio di Zielinski, poi Vlahovic e Weah per la prima rimonta, ma è poi riemersa l’Inter fino al 4-2 (Mkihtaryan, Zielinski ancora su rigore, e Dumfries) salvo poi farsi riacciuffare dal determinante ingresso di Yildiz (doppietta). Il pari soddisfa sicuramente di più la Juve per il recupero finale, ma più di ogni altro lo avrà apprezzato Antonio Conte per il suo Napoli.

Spettacolo totale

Inzaghi sceglie Zielinski per sostituire Calhanoglu, in un reparto completato dai soliti Barella e Mkhitaryan, davanti c’è ovviamente al Thu-La. Motta lascia invece fuori Yildiz e a supporto di Vlahovic ci sono Weah e Conceicao larghi con McKennie tra le linee. Fase iniziale di studio, con le due squadre si alternano in fase di possesso palla ma sempre con molta attenzione per evitare sanguinose transizioni difensive. Non succede granché nei primi minuti, perché non ci sono particolari varchi, né da una parte né dall’altra, e sia Inzaghi che Motta vogliono evitare una mala gestione del pallone che possa portare a favorire l’avversario. La svolta della partita giunge comunque presto al 14’, quando Thuram anticipa Danilo in area con conseguente calcio del brasiliano sull’attaccante e per Guida non ci sono dubbi: rigore. Dal dischetto va Zielinski che timbra il vantaggio dopo un quarto d’ora di gioco. Ma la Juve reagisce subito, nel giro di cinque minuti. Bravo Cabal a pescare la verticale dove sbuca McKennie, poi intelligente sponda per l’inserimento di Vlahovic che di piatto trafigge Sommer: 1-1 in 20 minuti. E’ tutta un’altra partita, completamente aperta e passano altri cinque minuti per il raddoppio Juve. Il recupero stavolta è di Danilo su Lautaro, poi la palla arriva a Conceicao che sforna uno dei suoi dribbling per servire Weah tutto solo a centro area: 1-2 in un amen. Ma è un primo tempo scoppiettante, pieno di colpi di scena e il match è totalmente acceso, dopo la prima fase dormiente. Così è l’Inter a rientrare in partita, stavolta con una bella combinazione tra Thuram e Mkhitaryan che porta l’armeno con un preciso sinistro a infilare Di Gregorio nell’angolino: 2-2 al 35’. Spettacolo puro a San Siro. Finita? No. I nerazzurri la ribaltano in un minuto. Arriva infatti il secondo rigore con un calcio da dietro di Kalulu su Dumfries, che tocca la palla di braccio ma successivamente al fallo del difensore. Guida indica il dischetto, il Var conferma e Zielinski trova l’angolo giusto alla destra di Di Gregorio: 3-2. La prima frazione, molto vibrante, si chiude con un destro a giro di Weah che fa la barba al palo a Sommer immobile. Sarebbe stato un eurogol a suggellare 45 minuti stellari, di grande calcio e con un ottimo spot per la Serie A.

L’Inter manca il quinto, è rimonta Juve

In avvio di ripresa è l’Inter ad avere subito una occasionissima. Lautaro riconquista sulla trequarti e serve Dimarco per il diagonale mancino respinto da Di Gregorio, poi a centro area Dumfries cicca clamorosamente il pallone che sarebbe valso il poker. L’olandese, però, si riscatta immediatamente e al 52’ trova un gol più difficile di quello mancato poco prima. Sugli sviluppi di corner, con Di Gregorio in uscita ma non definitiva, Dumfries riesce a girarsi e a far passare il diagonale destro in mezzo a una selva di gambe: 4-2 e boato a San Siro. Gol e spettacolo al Meazza, si dice in questi casi. Motta ha comunque bisogno dei cambi per cercare di riaprire i conti e l’unica scelta plausibile dalla panchina è ovviamente il numero dieci, che corrisponde al nome di Kenan Yildiz, e con lui dentro Savona per spostare Cambiaso in posizione più avanzata. Inzaghi risponde e va con Frattesi e Bisseck per Zielinski e Pavard, per la classica sostituzione di un difensore ammonito. Ma sono i nerazzurri ad avere un’altra chance con un siluro di Dimarco che il portiere bianconero deve deviare a mano aperta. Poco dopo ci prova Barella con un tiro deviato, riflesso importante di Di Gregorio. E’ una fase in cui l’Inter sta legittimando il vantaggio e dal corner successivo è de Vrij a sprecare il destro da centro area. La Juve si sbilancia troppo, ha perso equilibrio e l’Inter ha spazi in ripartenza che non sempre sfrutta a causa di piccole e leggere imprecisioni, ma comunque decisive per non segnare il quinto. Ci prova anche Lautaro a girare di testa su corner di Dimarco, ma la palla sfila a lato di pochissimo. E allora, lasciata in gara, la Juve ne approfitta in una transizione veloce che elude il pressing nerazzurro grazie a Yildiz che conduce per trenta metri e trafigge Sommer con un preciso diagonale sinistro. Motta va con le ultime carte che sono Gatti e Mbangula, ma a sorpresa va fuori Vlahovic e allora c’è il neo entrato falso nove, mentre Inzaghi va con un cambio conservativo scegliendo Darmian per Dimarco. La partita è cambiata totalmente per la quarta volta e all’ennesima sfuriata di Conceicao chi sbuca? Ancora Yildiz che trova di nuovo il sinistro che batte un Sommer poco reattivo: 4-4 all’83’. E’ l’ultima emozione della partita, finisce quattro a quattro in maniera spettacolare, un risultato ottimo per la Serie A e lo show, ma che lascia rammarico all’Inter e grande energia alla Juve.