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Più di 130 anni di ritardo sul target richiesto per la digitalizzazione delle Pmi. Se invece si parla di skill digitali, al ritmo attuale di crescita gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, come da richieste della Ue, sarebbero conseguiti con oltre 400 anni di ritardo.
Non si tratta di un refuso: per le competenze digitali di base il rischio è di centrare il target nel 2465. Sono questi i numeri, certamente provocatori, contenuti nello studio di I-Com, think tank guidato dall’economista Stefano da Empoli che oggi presenterà il Rapporto “Connettere l’Italia: l’innovazione del Sistema Paese nel decennio digitale europeo”. Quel che emerge a sei anni dal 2030 – deadline fissata dalla Ue – è che l’Italia si trova a un bivio, fra passi avanti fatti, in alcuni casi anche notevoli, ma anche numerose sfide che potrebbero rallentare il raggiungimento dei traguardi fissati da Bruxelles.
Digitalizzazione, Italia 11esima nella Ue
Anche perché l’Italia, complessivamente, perde posizioni sul digitale rispetto agli altri Paesi della Ue. Questo dice l’indice sintetico Ibi (I-Com ultrabroadband index) messo a punto per riassumere le informazioni riguardanti domanda e offerta di connettività negli Stati membri della Ue. Le variabili selezionate sono 14: si va dalle Pmi che vendono online almeno l’1% del fatturato, alle famiglie che hanno una connessione ad almeno 100 Mbps di velocità, alle connessioni fisse in banda ultralarga, alle competenze digitali delle famiglie.
Si legge così, dallo studio I-Com, di un’Italia scesa in un anno dal nono all’11esimo posto nel ranking con i suoi 64 punti (ben lontana dagli 81 della Danimarca o dai 73 della Spagna o i 72 della Svezia). Sul versante connettività, nelle reti mobili la situazione è anche migliore della media Ue, ma pesa il ritardo sulla copertura nelle reti fisse: considerando la percentuale di famiglie coperte da Ftth ed Fttb l’Italia si posiziona in ritardo con una percentuale inferiore alla media (59% contro 64%) e molto lontana da quella dei best performer Spagna e Romania, Portogallo e Bulgaria in cui le percentuali di copertura arrivano rispettivamente al 95%, 92% e 89%.
In questo quadro I-Com è andato a studiare quanto prossima sia l’Italia agli obiettivi della Digital decade da raggiungere al 2030. Per le reti mobili come per le fisse (100% di copertura del territorio) l’obiettivo dovrebbe essere raggiunto al 2025, nel primo caso, e nel secondo al 2029.