Noleggio a breve termine in Italia: un’area ancora poco presidiata dalle aziende, che tendono a non inserirla nelle loro travel policy, o la includono senza specifiche dettagliate. Ecco quanto emerge dallo studio  “Dinamiche emergenti nel noleggio auto”, realizzato da Travel for Business con il supporto del rent a car Noleggiare. I dati, raccolti presso un campione di imprese di tutte le dimensioni, sono stati presentati il 17 ottobre scorso durante un evento per premiare le imprese che hanno partecipato ad Up2Move, iniziativa in favore della sostenibilità organizzata da Up2GO.

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Noleggio a breve termine in Italia, ecco come si prenota

Il primo aspetto preso in considerazione dallo studio sul noleggio a breve termine in Italia riguarda le modalità con cui le aziende prenotano i veicoli. “Qui emerge un dato interessante: solo il 51% delle aziende noleggia i veicoli passando attraverso le travel management company, mentre il 49% effettua le prenotazioni direttamente presso i noleggiatori – ha commentato Rosemarie Caglia, Ceo di Travel for Business – . A ricorrere alle agenzie sono soprattutto le aziende più grandi (71,43%), mentre il 61,11% delle più piccole tende a gestire i noleggi direttamente e le imprese di medie dimensioni (50%) adottano un mix dei due approcci, controllo diretto e supporto esterno.

Scarsa regolamentazione

Ma il noleggio a breve in Italia termine compare nelle travel policy aziendali? Ne ha parlato Laura Spatola, Head Of Sales NBT di Noleggiare. “Il 33% delle aziende inserisce il noleggio  a breve termine nelle travel policy, ma senza specifiche dettagliate. L’11% lo integra nella car policy, mentre il 22,22% non ha dei regolamenti specifici per il noleggio dei veicoli. Solo un terzo del campione (33,5%) prevede specifiche dettagliate per il Nbt”. L’assenza di specifiche può comportare  una gestione meno efficiente delle prenotazioni, nonché potenziali spese superflue non controllate dai travel manager”.

Noleggio a breve termine in Italia: i dati, questi sconosciuti

Lo studio rivela anche che le aziende italiane sono ancora lontane da un’efficiente gestione dei dati relativi al noleggio a breve termine. Il 35%, infatti, non li gestisce e non sta considerando questa opzione in un futuro immediato. Inoltre, il 16% utilizza ancora metodologie tradizionali per la gestione degli autonoleggi, basandosi su processi manuali e su una gestione frammentaria delle informazioni. Un approccio che aumenta il rischio di errori e talvolta è di intralcio all’ottimizzazione della spesa.

Le aziende che monitorano i dati relativi al Nbt, li utilizzano soprattutto per ottimizzare la spesa e adattare le policy aziendali. In più, li usano anche per personalizzare i servizi e per identificare aree di miglioramento nei processi.

Focus sui costi

La maggior parte delle aziende interpellate (72%) utilizza i dati per analizzare il costo medio per noleggio, con l’obiettivo di ottimizzare le spese. il 41% verifica i costi extra per valutare quanto incidono sui budget aziendali. Inoltre, il 40,5% si focalizza sui costi di refueling e del carburante e Il 28% valuta i costi assicurativi.  “Solo il 22% analizza il costo dei supplementi – ha sottolineato Rosemarie Caglia -, nonostante i costi ancillari arrivino a pesare fino al 30% del costo del noleggio,. Inoltre, solo il 22% valuta la percorrenza chilometrica, nonostante si tratti di un dato importante non soltanto sul fronte dei costi, ma anche della sostenibilità”.

Il ruolo strategico dell’account

Dallo studio sul noleggio a breve termine in Italia è emerso anche lo scarso interesse nei confronti della  figura dell’account manager, considerata fondamentale solo dal 22,22% delle aziende. Eppure, si tratta di un ruolo strategico. E’ in grado di fornire al travel manager analisi continue sui trend di noleggio e di analizzare con lui il budget, nel rispetto delle esigenze dei driver.

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E la sostenibilità?

“Sul fronte della sostenibilità ci aspettavamo un risultato più incoraggiante – ha detto Rosemarie Caglia -. Il 53% delle aziende, infatti, noleggia ancora auto a benzina e diesel. E le auto full electric e ibride plug-in registrano una penetrazione di appena , rispettivamente, il 9% e il 12%”. Attualmente, ben il 38% delle imprese non ha messo a punto alcuna strategia per ridurre l’impatto ambientale causato dai veicoli a noleggio. Ma nel futuro sarà sempr epiù cruciale il tema della sostenibilità, come anche quello dell’efficienza, dell’innovazione tecnologica e della personalizzazione del servizio.