Per i “non titolari” la trasferta sul campo dello Young Boys è un passo indietro rispetto alla partita con la Stella Rossa, in cui tutti erano stati protagonisti in positivo
Tacco di Lautaro per Dimarco, solito traversone teso e pericoloso verso il centro dell’area dell’esterno nerazzurro, altrettanto solita zampata di Thuram che finisce in porta. Un gol, quello che ha deciso la trasferta di Champions League sul complicato campo dello Young Boys, costruito e confezionato da tre subentrati lanciati da Inzaghi nella ripresa. Cosa significa? Due cose. La prima: i fedelissimi del tecnico nerazzurro non tradiscono mai e sono sempre decisivi. La seconda: se per decidere una gara sulla carta ampiamente alla portata nonostante il campo sintetico Inzaghi ha dovuto attingere a risorse che avrebbe volentieri risparmiato per il tour de force delle prossime settimane, significa che le seconde linee nerazzurre – diventate prime contro gli svizzeri – non sono state all’altezza. Dove sta la verità? Come spesso succede, nel mezzo.
titolari e non—
La riflessione che sorge spontanea è una: guardando la prestazione contro gli svizzeri dei vari Carlos Augusto, Zielinski, Taremi e Arnautovic, appare difficile immaginare un’Inter orfana dei suoi titolarissimi nella totalità di 90 minuti. Dimarco, Lautaro e Thuram hanno cambiato il volto di una squadra che si stava impelagando in un risultato poco soddisfacente, e l’azione del gol ne è manifesto: tutti coinvolti. Prima dell’infortunio, invece, Carlos Augusto si era visto ben poco: spinta contenuta, zero spunti, gioco spostato sulla destra dove il duello tra Dumfries e Hadjam ha dato decisamente più verve alla partita. La fotografia del momento di Arnautovic, invece, è la sua faccia pescata dalle telecamere in panchina dopo il rigore sbagliato e la sostituzione: scurissimo, triste, abbattuto. Il momento dell’austriaco continua a non essere positivo, nonostante la precedente partita di Champions League contro la Stella Rossa a San Siro avesse offerto indicazioni molto buone (un gol e tante ottime giocate). Lo stesso Taremi, poi, sotto porta si è reso pericoloso molto raramente. Ma finché Dimarco e la Thu-La lanceranno l’Inter anche a partita in corso, ogni discorso viene giustamente rinviato.