L’uomo che nel 2022 aggredì con un martello il marito di Nancy Pelosi, ex speaker democratica della Camera, è stato condannato all’ergastolo senza condizionale da un tribunale della California. Questa nuova sentenza, che si aggiunge a quella di 30 anni inflitta da un tribunale federale a maggio, conclude il processo nel Golden State, dove è avvenuto il reato. 

Il 28 ottobre del 2022, DePape, 44 anni, carpentiere residente a Richmond, in California, e seguace di varie teorie cospirative di estrema destra, si è introdotto nella casa di San Francisco dei coniugi Pelosi e ha colpito alla testa Paul, gridando: “Dov’è Nancy?”. Prima di perdere conoscenza, l’82enne ha fatto in tempo a chiamare la polizia; ed è stato poi ricoverato per una frattura al cranio.

DePape ha ammesso subito che la sua intenzione era di “rompere le rotule” alla speaker della Camera, se non avesse confessato le “bugie” dei democratici.

L’uomo non si è mai scusato con la famiglia e anzi, oggi in aula, ha letto una lunga dichiarazione in cui accusava il governo di aver organizzato gli attacchi dell’11 settembre 2001 e inveiva contro “rituali omicidi magici e malvagi” organizzati dai politici. Per i difensori, che promettono di fare appello, queste dichiarazioni dimostrano l’infermità mentale del loro assistito. Ma il giudice Harry Dorfman ha chiarito: “E’ mia intenzione che il signor DePape non esca mai di prigione”.

L’attacco all’anziano Pelosi aveva impressionato l’opinione pubblica, come sintomo della forte divisione nel paese a una settimana dalle elezioni di midterm. L’ultima parola sulla vicenda si scrive a una settimana da elezioni presidenziali altrettanto tese.    
   

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