È anche un problema culturale, non solo economico.
“Fate più figli!”
“certo, meno ore lavorative e più agevolazioni?”
“lol fuck off”
le misure economiche sono insufficienti e, soprattutto, le donne si aspettano un cambio di approccio sostanziale: ritrovarsi a fare il genitore unico anche da sposate non è più una opzione. Finché il carico mentale e di responsabilità sarà sbilanciato a svantaggio delle donne non torneranno ad avere figli. Se è vero che dalla generazione dei millennial si comincia a vedere un coinvolgimento maggiore degli uomini, non si può dire che si sia arrivati ad un punto soddisfacente. Bisogna guardare in faccia la realtà, prendersi cura dei bambini è una merda (in senso sia letterale che figurato), e finché non si divide questo carico di merda la voglia di fare figli non tornerà.
Hm, forse dovremmo provare con la mobilità sociale
Secondo me è molto culturale la questione. Più passa il tempo, meno persone hanno voglia di fare figli. Oggi si hanno molti più modo per autodeterminarsi senza fare figli rispetto a diversi decenni fa.
Personalmente, anche se mi dessero un milione di ore per sfornare un figlio non accetterei. Voglio essere libero, voglio seguire i miei programmi, voglio stare tranquillo senza ulteriori responsabilità.
A me risulta che il mondo si trova in sovrappopolamento comunque
Perchè non è semplicemente una questione di soldi, altrimenti in Scandinavia figlierebbero come conigli e in Nigeria si sarebbero estinti.
La questione è culturale, molte più persone vogliono godersi la vita e il partner senza esser schiavi dei figlioli. Specialmente le donne occidentali, per le quali negli ultimi 50 anni si è sdoganata la possibilità di poter far carriera, godersi la vita o anche solo avere voce in capitolo su loro stesse, mentre 50 anni fa o figliavano o erano considerate (e spesso si consideravano loro stesse) delle ladre di ossigeno
Coi figli come fai a farti 2 viaggi all’anno, tu magazziniere e lei commessa? Se non viaggi, niente storie su Instagram. Non è vita. Parte tutto da lì
Imho le politiche di questo tipo aiutano ad evitare il tracollo demografico più che aumentare la natalità. È una pezza su una tendenza inevitabile nella vita moderna: una volta non avevi altro se non i figli, specie se donna, ora ci sono mille opzioni per vivere una vita appagante anche senza.
Non è un ‘problema’ in senso stretto tranne, ovviamente, per il discorso pensioni. Ma per quello bisogna cambiare il sistema economico.
Che stiamo vivendo una situazione demografica mai vista prima nella storia lo si sa, come si sa che molti governi abbiano provate molte ricette per invertire la tendenza con scarsi risultati.
Nei fatti l’unica soluzione, per ora, è prendere i giovani dove sono in eccesso, ovvero incentivare l’immigrazione, il che è esattamente il contrario di quello che fanno i governi, chi più chi meno.
Siccome, quindi, non credo che succederà, si andrà, probabilmente ma non sicuramente, verso il suicidio europeo.
In bocca al lupo a chi ci sarà.
Il problema dei paesi non è la scarsa natalità. I governi non se ne fregano niente dei bambini. A loro importa che poi ci saranno pochi lavoratori e tanti vecchi. Il problema originario è che si è cresciuti troppo in fretta (nel 1960 eravamo solo 3 miliardi!) grazie al benessere derivato dalla scienza. Solo ora “una mano invisibile” sta riequilibrando la situazione. In realtà ci vorrà tempo per ritornare ad una popolazione mondiale minore soprattutto perché le nazioni tecnologicamente arretrate continuano a crescere. E noi nazioni di primo mondo stiamo godendo di un eccessivo benessere che non sarebbe sostenibile se fosse condiviso con tutta la popolazione mondiale. So che sto andando un po’ fuori tema rispetto all’articolo. Ritengo che gli effetti della crisi demografica nel primo mondo si eviteranno solo con la prossima rivoluzione tecnologica: la robotica. La vera sfida sarà riequilibrare le risorse e quindi il benessere fra tutti.
Partiamo dall’idea che comunque i figli per la maggior parte se li sorbisce la madre, anche con i padri millennial. Lo vedo quasi quotidianamente con i servizi scolastici del comune.
E spesso da quello che vedo i figli si fanno perché nella coppia è la donna a volerli, l’uomo va a ruota perché rispetto alla donna non ha un’età oltre la quale rischia fisicamente di più che a 20 anni (a parte l’infarto).
Quindi sgravi, sussidi, bonus e servizi aggiuntivi andrebbero a beneficio solo di chi i figli li avrebbe fatti comunque. Magari invece che fermarsi a 1 ne fanno 2, ma di sicuro non torniamo sopra il tasso di sostituzione.
L’unica è che cambi la società, in peggio, per le donne.
Che fastidio questi articoli, ovvio che non è solo una questione di politiche ma anche di cultura, ma c’è una differenza enorme tra un paese con tasso di fertilità di 1.2 e uno con 1.9. Anche se nessuno in Europa è sopra al 2.1 c’è chi è messo meglio e chi peggio e la differenza in questo caso la possono fare delle politiche sensate. Voglio vedere se togliendo bonus inutili e con asili gratuiti, scuole elementari fino alle 18 invece che alle 16, due anni di congedo di maternità, sgravi fiscali per aziende con donne con figli (in modo tale che sia un beneficio assumerle invece che un handicap), irpef e tasse sulla casa abbassate per i primi 10 anni di un figlio se non migliora la situazione. Ovunque hanno provato queste politiche hanno funzionato.
Quelle che non funzionano sono quelle pensate male come in Corea, Italia o grecia
Ah già, i sussidi alla natalità o, come li chiamo io da un po’, tassa sul celibato implicita. Guarda un po’, non funzionano, però intanto io devo pagare le tasse anche per la propaganda “sull’inverno demografico”.
Iniziassero invece di buttare soldi pubblici ad incentivare le immigrazioni controllate e le adozioni internazionali anche per chi non è sposato nè convivente, poi ne riparliamo tra un paio di decenni.
Secondo me una politica semplice e a basso costo sarebbe rendere più facili i visti per l’aiuto domestico fulltime. Se avessi una donna che mi guarda il figlio mentre lavoro o esco magari lo faccio pure. Ora come ora però una domestica live in (a Londra) costa 50k all’anno che sono soldi. Anche solo abbassarlo a 10k all’anno diventa fattibile per molti di più.
Al di là dei soliti “capricci borghesi” di chi vuole viversi la vita della bolla relativamente benestante di reddit il cambiamento culturale più grande negli ultimi decenni è stato l’approccio al futuro.
Da una parte le prospettive sono grigie, da parte della politica che cerca di spingere la gente a fare figli in primis, a destra come a sinistra (soprattutto a sinistra, incapace di pensare agli altri nel futuro come diceva Foa, a destra si rifugiano nel passato in ogni caso finché non fa comodo a loro) e non è solo questione di politiche effettive ma anche di visione, di ideologia. Manca proprio il germe per arrivare poi ad un piano concreto.
Dall’altra le aspettative per i figli sono sempre più alte: a guardare certe previsioni di spesa per crescere i figli che puntualmente spuntano sui giornali mi viene da chiedermi come io e la maggior parte dei miei coetanei siamo potuti sopravvivere e fare una vita tutto sommato normale, o come i (pochi per essere onesti) bambini che conosco possano crescere senza passare ogni attimo di tempo libero tra sport, lingue e quando un po’ più grandicelli pure le prime esperienze all’estero.
Come uomo ciò che mi blocca è perdere la casa se ci lasceremo, continuando a pagare mutuo e mantenimento.
Che funzionino è un dato di fatto, vedi i paesi nordici che hanno 1.6 come tasso mentre noi abbiamo 1.2, o la corea del sud che è sotto l’1 perché lavorano 60 ore a settimana. Però non funzionano mai se si vuole riportare il tasso sopra i 2 figli per donna, per quello l’unico modo e tornare a 60 anni fa con le donne che non lavorano, divieto di divorziare o abortire…
Ragazzi, state rispondendo ancorandovi su dogmi.
“EEH, ma è perchè non ci sono i soldi, poi i figli arrivano”
“EEH, ma è perchè non c’è il tempo e si lavora troppo! Diminuite le ore e vedrete, i pargoli voleranno ovunque!”
Perfavore, leggete l’articolo. No, neanche a me piacciono le conclusioni, ma sforziamoci di prendere atto che la realtà, a volte, fa un po’ schifo, e dimostriamo a noi stessi un briciolo di onestà intellettuale.
Col cazzo che faccio figli, cosi che poi potete schiavizzarli a 4€/h
Perché il problema è culturale.
Purtroppo anche se il marxismo economico è stato buttato nella spazzatura della storia quello culturale è ancora vivo e – distruggendo le “sovrastrutture borghesi” di patria, famiglia e Dio sta causando gravissimi danni che purtroppo credo saranno irreparabili.
niente mi toglie dalla testa che ci troviamo nella stessa situazione dell’esperimento di Calhoun dei topi, universo 25. La fogna del comportamento.
Banalmente, da persona che magari ha i cavoli suoi a cui pensare, magari è in ritardo con le fantomatiche “tappe dell’età adulta”, già si sente a disagio perché il lavoro è precario e l’affitto costa, ma ti pare che uno che sta così debba pure accollarsi il senso di colpa del non fare figli, che magari manco li desidera più di tanto (se non addirittura per niente)? Le capisco benissimo le persone che “rinunciano” a fare figli e non gli pesa nemmeno tanto/per niente. Mi dispiace magari per chi li vorrebbe e per varie vicissitudini personali non può averli, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà: saremo anche l’Occidente “avanzato” ma per tanti versi la vita ora sembra più precaria che mai, la gente pensa ad arrivare al giorno dopo, e se guarda al futuro guarda a quello prossimo. Manca la stabilità per tante persone, figurarsi per i loro ipotetici figli.
ITT: Beh è chiaro, nelle regioni più ricche si fanno più figli.
Ah no, in quelle più povere.
No forse in quelle più cattoliche? O magari quelle più secolari.
Forse dove ci sono città più grandi?
O forse dove ci sono ampie zone periurbane?
Forse è il mare. O no, forse le montagne.
Secondo me non é tanto una questione economica quanto una questione di tempo. Se entrambi lavorano full-time é veramente difficile gestire un bambino e se uno solo dei due lavora bisogna fare molti sacrifici
In passato era stato postato un grafico sulla natalità in italia, e la provincia di bolzano aveva un tasso di natalità molto alto.
Ecco si potrebbe prendere a esempio
Si gode? Si gode
Meglio, facciamola finita, spazio ad altre civiltà.
Fare un figlio vuol dire essere molto, molto, molto limitati. Poche libertà, molte spese, sempre dietro al figlio o ai figli. Sono almeno 10/15 anni di vita che non ti godrai mai più. No grazie. Potrei anche fare un figlio ma solo se potessi donarlo allo stato, ci pensa lui, lo cresce, ci fa quello che vuole……. e ciao proprio.
Credo sia da mettersi in saccoccia che sarà difficile tornare sopra il 2,1 per tanti motivi (tempo, soldi, spazi, cultura, situazioni socio-economiche, etc.)… Ormai il secondo figlio lo si fa per fare compagnia al primo (e le donne hanno la pressione di figliare il secondo). Fare il terzo figlio è decisamente un caso molto più raro oggigiorno, indipendentemente dalle agevolazioni.
Perché le misure adottate non sono abbastanza.
Se non si torna come negli anni 50, dove la moglie al massimo faceva un lavoretto tre giorni a settimana, i nonni vivevano direttamente nella casa di proprietà familiare, sarà impossibile.
Non puoi dire “eccoti 1000 euro una tantum se figli” e pensare sia abbastanza. O dire al datore di lavoro “eh no sei obbligato a dare la maternità di 3 anni”, perché altrimenti questo non assume più persone sotto i 45 anni senza figli.
Però…
Cominciamo ad avere i nidi e le scuole gratuiti per tutti, su tutto il territorio.
Cominciamo ad andare oltre allo standard di 40 ore di lavoro full time.
Cominciamo a rendere il lavoro remoto OBBLIGATORIO per lavori in cui la presenza fisica non è richiesta (ovvero i tre quarti del settore terziario).
Cominciamo a non far andare in pensione i possibili nonni a 70 anni.
Purtroppo non ci sono né la volontà né i soldi. Io penso che però a livello europeo dovremmo introdurre alcuni standard di qualità della vita, il cui “debito” sarebbe da abbonare ogni anno. Si creerebbe inflazione? Forse. Ma quanti altri vantaggi avremmo?
Le uniche nazioni dove funzionano hanno una serie di politiche additive che le supportano
secondo me sono i fatti del uguaglianza, prima erano diversi uno lavorava uno era libero di crescere la famiglia e averne cura. Ora con grandissima conquista siamo tutti uguali, quindi tutti dobbiamo produrre e non proprio tempo per i figli e la famiglia in una coppia. Con questa uguaglianza i benefit asili nidi bonus etc non dovevano semplicemente incrementare per compensare ma di piu, invece ora di un criceto nella ruota siamo in due, e siamo anche felici perche pensiamo che abbiamo migliorato la vita delle donne, peccato che sono piu infelici adesso di prima.
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È anche un problema culturale, non solo economico.
“Fate più figli!”
“certo, meno ore lavorative e più agevolazioni?”
“lol fuck off”
le misure economiche sono insufficienti e, soprattutto, le donne si aspettano un cambio di approccio sostanziale: ritrovarsi a fare il genitore unico anche da sposate non è più una opzione. Finché il carico mentale e di responsabilità sarà sbilanciato a svantaggio delle donne non torneranno ad avere figli. Se è vero che dalla generazione dei millennial si comincia a vedere un coinvolgimento maggiore degli uomini, non si può dire che si sia arrivati ad un punto soddisfacente. Bisogna guardare in faccia la realtà, prendersi cura dei bambini è una merda (in senso sia letterale che figurato), e finché non si divide questo carico di merda la voglia di fare figli non tornerà.
Hm, forse dovremmo provare con la mobilità sociale
Secondo me è molto culturale la questione. Più passa il tempo, meno persone hanno voglia di fare figli. Oggi si hanno molti più modo per autodeterminarsi senza fare figli rispetto a diversi decenni fa.
Personalmente, anche se mi dessero un milione di ore per sfornare un figlio non accetterei. Voglio essere libero, voglio seguire i miei programmi, voglio stare tranquillo senza ulteriori responsabilità.
A me risulta che il mondo si trova in sovrappopolamento comunque
Perchè non è semplicemente una questione di soldi, altrimenti in Scandinavia figlierebbero come conigli e in Nigeria si sarebbero estinti.
La questione è culturale, molte più persone vogliono godersi la vita e il partner senza esser schiavi dei figlioli. Specialmente le donne occidentali, per le quali negli ultimi 50 anni si è sdoganata la possibilità di poter far carriera, godersi la vita o anche solo avere voce in capitolo su loro stesse, mentre 50 anni fa o figliavano o erano considerate (e spesso si consideravano loro stesse) delle ladre di ossigeno
Coi figli come fai a farti 2 viaggi all’anno, tu magazziniere e lei commessa? Se non viaggi, niente storie su Instagram. Non è vita.
Parte tutto da lì
Imho le politiche di questo tipo aiutano ad evitare il tracollo demografico più che aumentare la natalità. È una pezza su una tendenza inevitabile nella vita moderna: una volta non avevi altro se non i figli, specie se donna, ora ci sono mille opzioni per vivere una vita appagante anche senza.
Non è un ‘problema’ in senso stretto tranne, ovviamente, per il discorso pensioni.
Ma per quello bisogna cambiare il sistema economico.
Che stiamo vivendo una situazione demografica mai vista prima nella storia lo si sa, come si sa che molti governi abbiano provate molte ricette per invertire la tendenza con scarsi risultati.
Nei fatti l’unica soluzione, per ora, è prendere i giovani dove sono in eccesso, ovvero incentivare l’immigrazione, il che è esattamente il contrario di quello che fanno i governi, chi più chi meno.
Siccome, quindi, non credo che succederà, si andrà, probabilmente ma non sicuramente, verso il suicidio europeo.
In bocca al lupo a chi ci sarà.
Il problema dei paesi non è la scarsa natalità. I governi non se ne fregano niente dei bambini. A loro importa che poi ci saranno pochi lavoratori e tanti vecchi. Il problema originario è che si è cresciuti troppo in fretta (nel 1960 eravamo solo 3 miliardi!) grazie al benessere derivato dalla scienza. Solo ora “una mano invisibile” sta riequilibrando la situazione. In realtà ci vorrà tempo per ritornare ad una popolazione mondiale minore soprattutto perché le nazioni tecnologicamente arretrate continuano a crescere. E noi nazioni di primo mondo stiamo godendo di un eccessivo benessere che non sarebbe sostenibile se fosse condiviso con tutta la popolazione mondiale. So che sto andando un po’ fuori tema rispetto all’articolo. Ritengo che gli effetti della crisi demografica nel primo mondo si eviteranno solo con la prossima rivoluzione tecnologica: la robotica. La vera sfida sarà riequilibrare le risorse e quindi il benessere fra tutti.
Partiamo dall’idea che comunque i figli per la maggior parte se li sorbisce la madre, anche con i padri millennial. Lo vedo quasi quotidianamente con i servizi scolastici del comune.
E spesso da quello che vedo i figli si fanno perché nella coppia è la donna a volerli, l’uomo va a ruota perché rispetto alla donna non ha un’età oltre la quale rischia fisicamente di più che a 20 anni (a parte l’infarto).
Quindi sgravi, sussidi, bonus e servizi aggiuntivi andrebbero a beneficio solo di chi i figli li avrebbe fatti comunque. Magari invece che fermarsi a 1 ne fanno 2, ma di sicuro non torniamo sopra il tasso di sostituzione.
L’unica è che cambi la società, in peggio, per le donne.
Che fastidio questi articoli, ovvio che non è solo una questione di politiche ma anche di cultura, ma c’è una differenza enorme tra un paese con tasso di fertilità di 1.2 e uno con 1.9. Anche se nessuno in Europa è sopra al 2.1 c’è chi è messo meglio e chi peggio e la differenza in questo caso la possono fare delle politiche sensate. Voglio vedere se togliendo bonus inutili e con asili gratuiti, scuole elementari fino alle 18 invece che alle 16, due anni di congedo di maternità, sgravi fiscali per aziende con donne con figli (in modo tale che sia un beneficio assumerle invece che un handicap), irpef e tasse sulla casa abbassate per i primi 10 anni di un figlio se non migliora la situazione. Ovunque hanno provato queste politiche hanno funzionato.
Quelle che non funzionano sono quelle pensate male come in Corea, Italia o grecia
Ah già, i sussidi alla natalità o, come li chiamo io da un po’, tassa sul celibato implicita. Guarda un po’, non funzionano, però intanto io devo pagare le tasse anche per la propaganda “sull’inverno demografico”.
Iniziassero invece di buttare soldi pubblici ad incentivare le immigrazioni controllate e le adozioni internazionali anche per chi non è sposato nè convivente, poi ne riparliamo tra un paio di decenni.
Secondo me una politica semplice e a basso costo sarebbe rendere più facili i visti per l’aiuto domestico fulltime. Se avessi una donna che mi guarda il figlio mentre lavoro o esco magari lo faccio pure. Ora come ora però una domestica live in (a Londra) costa 50k all’anno che sono soldi. Anche solo abbassarlo a 10k all’anno diventa fattibile per molti di più.
Al di là dei soliti “capricci borghesi” di chi vuole viversi la vita della bolla relativamente benestante di reddit il cambiamento culturale più grande negli ultimi decenni è stato l’approccio al futuro.
Da una parte le prospettive sono grigie, da parte della politica che cerca di spingere la gente a fare figli in primis, a destra come a sinistra (soprattutto a sinistra, incapace di pensare agli altri nel futuro come diceva Foa, a destra si rifugiano nel passato in ogni caso finché non fa comodo a loro) e non è solo questione di politiche effettive ma anche di visione, di ideologia. Manca proprio il germe per arrivare poi ad un piano concreto.
Dall’altra le aspettative per i figli sono sempre più alte: a guardare certe previsioni di spesa per crescere i figli che puntualmente spuntano sui giornali mi viene da chiedermi come io e la maggior parte dei miei coetanei siamo potuti sopravvivere e fare una vita tutto sommato normale, o come i (pochi per essere onesti) bambini che conosco possano crescere senza passare ogni attimo di tempo libero tra sport, lingue e quando un po’ più grandicelli pure le prime esperienze all’estero.
Come uomo ciò che mi blocca è perdere la casa se ci lasceremo, continuando a pagare mutuo e mantenimento.
Che funzionino è un dato di fatto, vedi i paesi nordici che hanno 1.6 come tasso mentre noi abbiamo 1.2, o la corea del sud che è sotto l’1 perché lavorano 60 ore a settimana. Però non funzionano mai se si vuole riportare il tasso sopra i 2 figli per donna, per quello l’unico modo e tornare a 60 anni fa con le donne che non lavorano, divieto di divorziare o abortire…
Ragazzi, state rispondendo ancorandovi su dogmi.
“EEH, ma è perchè non ci sono i soldi, poi i figli arrivano”
“EEH, ma è perchè non c’è il tempo e si lavora troppo! Diminuite le ore e vedrete, i pargoli voleranno ovunque!”
Perfavore, leggete l’articolo. No, neanche a me piacciono le conclusioni, ma sforziamoci di prendere atto che la realtà, a volte, fa un po’ schifo, e dimostriamo a noi stessi un briciolo di onestà intellettuale.
Col cazzo che faccio figli, cosi che poi potete schiavizzarli a 4€/h
Perché il problema è culturale.
Purtroppo anche se il marxismo economico è stato buttato nella spazzatura della storia quello culturale è ancora vivo e – distruggendo le “sovrastrutture borghesi” di patria, famiglia e Dio sta causando gravissimi danni che purtroppo credo saranno irreparabili.
niente mi toglie dalla testa che ci troviamo nella stessa situazione dell’esperimento di Calhoun dei topi, universo 25. La fogna del comportamento.
Banalmente, da persona che magari ha i cavoli suoi a cui pensare, magari è in ritardo con le fantomatiche “tappe dell’età adulta”, già si sente a disagio perché il lavoro è precario e l’affitto costa, ma ti pare che uno che sta così debba pure accollarsi il senso di colpa del non fare figli, che magari manco li desidera più di tanto (se non addirittura per niente)? Le capisco benissimo le persone che “rinunciano” a fare figli e non gli pesa nemmeno tanto/per niente. Mi dispiace magari per chi li vorrebbe e per varie vicissitudini personali non può averli, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà: saremo anche l’Occidente “avanzato” ma per tanti versi la vita ora sembra più precaria che mai, la gente pensa ad arrivare al giorno dopo, e se guarda al futuro guarda a quello prossimo. Manca la stabilità per tante persone, figurarsi per i loro ipotetici figli.
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ITT: Beh è chiaro, nelle regioni più ricche si fanno più figli.
Ah no, in quelle più povere.
No forse in quelle più cattoliche? O magari quelle più secolari.
Forse dove ci sono città più grandi?
O forse dove ci sono ampie zone periurbane?
Forse è il mare. O no, forse le montagne.
Secondo me non é tanto una questione economica quanto una questione di tempo. Se entrambi lavorano full-time é veramente difficile gestire un bambino e se uno solo dei due lavora bisogna fare molti sacrifici
In passato era stato postato un grafico sulla natalità in italia, e la provincia di bolzano aveva un tasso di natalità molto alto.
Ecco si potrebbe prendere a esempio
Si gode? Si gode
Meglio, facciamola finita, spazio ad altre civiltà.
Fare un figlio vuol dire essere molto, molto, molto limitati. Poche libertà, molte spese, sempre dietro al figlio o ai figli. Sono almeno 10/15 anni di vita che non ti godrai mai più.
No grazie. Potrei anche fare un figlio ma solo se potessi donarlo allo stato, ci pensa lui, lo cresce, ci fa quello che vuole……. e ciao proprio.
Credo sia da mettersi in saccoccia che sarà difficile tornare sopra il 2,1 per tanti motivi (tempo, soldi, spazi, cultura, situazioni socio-economiche, etc.)… Ormai il secondo figlio lo si fa per fare compagnia al primo (e le donne hanno la pressione di figliare il secondo). Fare il terzo figlio è decisamente un caso molto più raro oggigiorno, indipendentemente dalle agevolazioni.
Perché le misure adottate non sono abbastanza.
Se non si torna come negli anni 50, dove la moglie al massimo faceva un lavoretto tre giorni a settimana, i nonni vivevano direttamente nella casa di proprietà familiare, sarà impossibile.
Non puoi dire “eccoti 1000 euro una tantum se figli” e pensare sia abbastanza. O dire al datore di lavoro “eh no sei obbligato a dare la maternità di 3 anni”, perché altrimenti questo non assume più persone sotto i 45 anni senza figli.
Però…
Cominciamo ad avere i nidi e le scuole gratuiti per tutti, su tutto il territorio.
Cominciamo ad andare oltre allo standard di 40 ore di lavoro full time.
Cominciamo a rendere il lavoro remoto OBBLIGATORIO per lavori in cui la presenza fisica non è richiesta (ovvero i tre quarti del settore terziario).
Cominciamo a non far andare in pensione i possibili nonni a 70 anni.
Purtroppo non ci sono né la volontà né i soldi. Io penso che però a livello europeo dovremmo introdurre alcuni standard di qualità della vita, il cui “debito” sarebbe da abbonare ogni anno. Si creerebbe inflazione? Forse. Ma quanti altri vantaggi avremmo?
Le uniche nazioni dove funzionano hanno una serie di politiche additive che le supportano
secondo me sono i fatti del uguaglianza, prima erano diversi uno lavorava uno era libero di crescere la famiglia e averne cura. Ora con grandissima conquista siamo tutti uguali, quindi tutti dobbiamo produrre e non proprio tempo per i figli e la famiglia in una coppia. Con questa uguaglianza i benefit asili nidi bonus etc non dovevano semplicemente incrementare per compensare ma di piu, invece ora di un criceto nella ruota siamo in due, e siamo anche felici perche pensiamo che abbiamo migliorato la vita delle donne, peccato che sono piu infelici adesso di prima.
Godo
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